Amiamo e rispettiamo i nostri cavalli

Nella foto qui sopra due bellissimi cavalli ospiti delle nostre scuderie. A sinistra Horhuss, di Clara e Gianfranco Petrosilli e, a destra, Exilor del Chirone, di Carlos jr Dondero

Capire il proprio cavallo è importantissimo per chi vuole vivere un’esperienza di vita a contatto di un animale unico al mondo. Capirlo significa conoscerne la natura antica. II cavallo acquisisce le sue percezioni sensoriali, come ogni mammifero, attraverso organi che sono diversamente sviluppati dal nostri: apparati più ricettivi e sensibili che analizzano i segnali, codificandoli in un linguaggio antico, proprio di un animale di branco erbivoro, preda dei cacciatori, che nella fuga ha trovato il principale strumento di difesa“.

(dal Manuale di Equitazione della F.I.S.E.)

Il cavallo è  un animale molto sensibile, pronto a cogliere ogni segnale di pericolo: nel rapporto, che l’uomo instaura con lui, dovrà utilizzare una comunicazione comprensibile, rassere­nante, fatta di piccoli gesti eseguiti con molta calma e determinazione.


Due nostri ospiti, Mario di Adele Avantini, e Maxx di Eva Mortari, mentre fanno conoscenza tra di loro

Ice Jam, di Marco Baliva

I cavalli usano toccarsi per consolidare i legami tra individuo e individuo, s’intuisce così quanto sia importante per il cavallo essere toccato. Il senso del tatto è particolarmente importante per ottenere informazioni sull’ambiente che lo circonda. In particolare, il naso e le narici sono provvisti di lunghi peli usati per esaminare disposizione e consistenza degli oggetti.

 

 

 


Calimero, di Siria di Persio

Ogni giorno a La Formicola accudiamo i vostri e i nostri cavalli con professionalità e amore. Accudire un cavallo infatti è un compito molto importante, che assicura all’animale la perfetta forma fisica e la rilassatezza necessaria. Compiendo le quotidiane operazioni di pulizia svolgiamo anche un massaggio benefico sul mantello e sui muscoli sottostanti (sotto il mantello, scorrono i “muscoli pellicciai” che il cavallo utilizza abitualmente per scacciare le mosche con la vibrazione del mantello che tutti notiamo) stimolando la circolazione dei vasi sanguigni e riscaldando la muscolatura.

 


Melquiades, di Clara e Gianfranco Petrosilli

Il nostro maniscalco (nella foto qui accanto mentre controlla i ferri di un cavallo) possiede sensibilità e riflessi pronti e sa riconoscere gli stati d’animo dei cavalli. comprenderne le intenzioni e quindi prevederne scatti improvvisi. Alla necessaria abilità manuale egli  associa anche conoscenze di anatomia degli arti ed in modo particolare delle sue estremità e conosce le andature e gli appiombi del cavallo ed è in grado, se necessario, di realizzare una ferratura che tenga conto della conformazione individuale dell’animale, facendo attenzione anche alla scelta del ferro, che va fatta in funzione dell’impiego del cavallo.

 

 

 

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Tre bellissimi esemplari nostri ospiti: Ich Liebe Dih, di Matteo Urbani a sinistra. Conversano Uma di Diana Tedeschi, al centro. Serendi, di Carlo Tatta, a destra.

 

 


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